Cos’è la scoliosi?
La scoliosi è una diversa conformità della colonna vertebrale che provoca una deformazione nei tre piani dello spazio. Si distingue in base all’età di prima rilevazione: infantile (0-3 anni), giovanile (3-10 anni) e adolescenziale (dai 10 anni alla maturità ossea). Oltre l’80% dei casi viene diagnosticato durante l’adolescenza e colpisce circa il 3% della popolazione, prevalentemente femminile.
Può essere secondaria a diverse patologie oppure primaria, anche detta “idiopatica”, cioè senza cause note (85-90% dei casi). La scoliosi peggiora durante la crescita, specialmente durante la spinta puberale (10-13 anni nelle femmine, 12-15 anni nei maschi). La scoliosi idiopatica è caratterizzata dalla familiarità: se un membro della famiglia ne è affetto, è probabile che altri possano averla, con diversa gravità.
QUAL E’ LA DIFFERENZA TRA ATTEGGIAMENTO SCOLIOTICO E SCOLIOSI?
L’atteggiamento scoliotico è una patologia?
L’atteggiamento scoliotico non è una patologia, ma una lieve asimmetria. È necessario differenziare la scoliosi, cioè un dismorfismo, dall‘atteggiamento scoliotico, ossia un paramorfismo privo dei segni clinici della scoliosi, come il gibbo (provocato dalla rotazione vertebrale) e la deformità ossea visibile radiograficamente. Pertanto, senza curva radiografica e rotazione vertebrale, non si tratta di scoliosi.
Per l’atteggiamento scoliotico, è sufficiente attività fisica regolare che preveda un rinforzo muscolare globale (quindi non una terapia specifica). Se necessario, si può aggiungere della ginnastica specifica. Durante la crescita, sono consigliati controlli specialistici per escludere una vera scoliosi, che può nascondersi dietro un atteggiamento scoliotico e che richiederebbe, al contrario, un trattamento specifico.
SCREENING: UN INVITO PER I GENITORI
La scoliosi spesso non presenta sintomi evidenti ed è spesso individuata casualmente da un osservatore esterno o tramite screening. Lo scopo dello screening è individuare precocemente i giovani a rischio di sviluppo di deformità vertebrali, migliorando il successo del trattamento conservativo. Identificare presto eventuali problemi consente terapie meno aggressive.
Il nostro obiettivo è fornire ai genitori delle informazioni utili per un’osservazione mirata della schiena dei propri figli e capire se sono necessari approfondimenti. Se c’è scoliosi in famiglia, è consigliato fare screening annuali per i fratelli e le sorelle sotto i 15 anni, poiché la scoliosi ha una componente familiare.
La scoliosi è una patologia che si manifesta con asimmetrie del tronco, visibili come differenze di forma tra i due lati. Queste asimmetrie indicano la presenza di curve che alterano l’allineamento della colonna. La diagnosi di scoliosi si conferma solo con una radiografia specifica, eseguita quando le asimmetrie esterne suggeriscono curve vertebrali. Pertanto, la scoliosi viene scoperta attraverso l’osservazione delle asimmetrie più significative del tronco. Quindi, controllate la schiena dei vostri figli durante il periodo di maggior rischio!
Le asimmetrie più significative nella scoliosi possono essere osservate da dietro, di lato e dall’alto. Ecco come identificarle:
DA DIETRO
Queste sono le asimmetrie più semplici da identificare. Mettendovi dietro la testa di vostro figlio, osservate:
- Le spalle: se sono sulla stessa linea oppure se una è più alta rispetto all’altra
- La testa: se è dritta o se è inclinata di lato
- I profili del tronco: se uno dei due è maggiormente sporgente o più piatto rispetto all’altro
- Le scapole: se una è più visibile, sporgente o in una posizione diverse rispetto all’altra
- Il bacino: se un lato è più alto o più sporgente laterlamente.
Infine, date una visione globale del tronco da dietro e osservate se è complessivamente verticale o se tende ad inclinarsi di lato.
Dopodiché, eseguite il test di Adams (o bending test) per misurare la rotazione del tronco. Fate piegare a vostro figlio il busto in avanti, con braccia rilassate e gambe estese. Misurate i gibbi nel punto di massimo dislivello tra i due lati (cioè la differenza di altezza). In clinica, si usa uno “scoliometro” (cioè una livella graduata), ma potete usare l’app ISICO sul cellulare. Dall’app, andate sulla funzione “scoliometro”, quindi posizionate i pollici sotto il bordo inferiore del telefono, appoggiandoli ai lati della colonna, poi fateli scorrere sulla schiena fino a leggere il numero più grande. Se supera i 7° per adolescenti o i 5° per bambini sotto i 10 anni, prenotate una visita specialistica.
DI LATO
Guardate vostro figlio di profilo e confrontate la schiena con una linea verticale immaginaria che passa dietro alla testa, al tronco e ai glutei. Quindi verificate se:
- il tronco è inclinato in avanti (dorso curvo)
- il torace è eccessivamente arrotondato o se è troppo piatto.
L’espressione “dorso curvo” include le deviazioni osservate di profilo. Se notate curve troppo arrotondate o troppo piatte, potete misurarle con un metro rigido. Fate mettere vostro figlio di fronte allo spigolo di una porta aperta. Posizionatevi di lato e misurate la distanza tra lo spigolo della porta e i seguenti tre punti specifici:
- la vertebra più sporgente alla base del collo (individuata facendo piegando la testa in avanti)
- il punto più sporgente della curva dorsale
- il punto più profondo della curva lombare.
Prendete queste tre distanze in centimetri, considerando uno scarto di 0,5 cm. Queste misure vanno prese in posizione naturale e rilassata.
DALL’ALTO
Guardando dall’alto si fa poi una delle osservazioni più importanti: osservate se uno dei due lati del tronco è più indietro rispetto all’altro.
Non è necessario che tutte le asimmetrie elencate siano visibili contemporaneamente o in modo molto evidente. Per verificare quanto osservato, sul sito ISICO è presente una sezione per lo screening in cui trovate una tabella dove potete segnare le asimmetrie identificate. Potete inserire anche i valori misurati in cm. Se individuate segni tipici, l’algoritmo vi indicherà se è necessario consultare uno specialista. È utile farlo specialmente in pubertà, in quanto la scoliosi può evolvere rapidamente, richiedendo interventi più complessi se non trattata tempestivamente.
TRATTAMENTO
L’obiettivo principale è avere una colonna funzionale e in salute.
Questo va messo in chiaro fin da subito: non dobbiamo ricercare una colonna perfettamente dritta, bensì una colonna che funzioni nel migliore dei modi e con un’estetica il più possibile nella norma.
A questo si affiancano altri obiettivi: la qualità della vita, la prevenzione della disabilità in età adulta, la prevenzione del mal di schiena, il mantenimento dell’equilibrio posturale, il benessere psicologico, il mantenimento della funzionalità respiratoria, evitare la necessità di ulteriori trattamenti nella vita adulta, … Perciò, è importante prendere in considerazione la persona (e non la patologia), che viene messa al centro di un team multidisciplinare che garantisca supporto medico, fisioterapico e psicologico.
È possibile trattare la scoliosi in base alla fase in cui il paziente si trova: inizialmente solo con l’osservazione, dopodiché (se necessario) anche con esercizi specifici e/o corsetto.
Gli esercizi specifici per la scoliosi sono il primo approccio per curve lievi (sotto i 15°). In letteratura ci sono numerosi lavori pubblicati che sostengono l’utilità degli esercizi. Noi utilizziamo l’approccio SEAS (Scientific Exercise Approach to Scoliosis). Per curve più gravi, è necessario abbinare agli esercizi un corsetto: in questo caso, gli esercizi servono sia a prevenire che ad ottimizzare i risultati del trattamento. Il corsetto è prescritto per curve significative (di solito oltre i 20°-25°) e considerando la fase di crescita ossea del paziente e il suo potenziale di crescita, quindi di aggravamento della scoliosi.
È fondamentale affiancare ad una terapia specifica lo sport, in quanto utile per migliorare le capacità neuromotorie e rinforzare la colonna vertebrale, specialmente se in difficoltà. Se usato un corsetto, l’attività sportiva aiuta anche a mitigarne gli effetti collaterali e potenzia l’effetto modellante delle sue spinte (se l’attività viene praticata con il corsetto indossato).
Purtroppo, i risultati nel trattamento della scoliosi sono molto vari: studi mostrano che gli esercizi specifici mantengono la stabilità post-corsetto, mentre esercizi poco specifici o l’assenza di esercizi possono peggiorare la situazione di alcuni gradi (a parità di dosaggio del corsetto).
PERCHE’ SCEGLIERE IL NOSTRO CENTRO?
- Team di professionisti qualificati, formati e aggiornati
- Approccio personalizzato al trattamento con un lavoro in Team
- Tecnologie all’avanguardia
PRENOTA LA TUA CONSULTAZIONE OGGI
Non lasciare che il dolore limiti la tua vita.
Contattaci per una valutazione personalizzata e scopri come possiamo aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi di salute e benessere.
- Chiama o scrivici su watsapp: 346 9452122
- Scrivici una Email: info@studiofisioterapicomar.it
Inizia il tuo percorso di recupero con noi. La tua salute è la nostra priorità.